Cannabis contro l’emicrania, cosa ci dicono gli studi svolti fino ad ora?

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Cannabis contro l’emicrania, cosa ci dicono gli studi svolti fino ad ora?

Cannabis contro l’emicrania, cosa ci dicono gli studi svolti fino ad ora?

4-11-2017

Secondo la Migraine Research Foundation, le emicranie sono la terza condizione più diffusa al mondo, che colpisce fino a 1 miliardo di persone in tutto il pianeta.

Chi soffre di emicranie ti dirà subito quanto debilitante possa essere un attacco di questo tipo e quanto difficile sia la gestione di questa patologia. Fortunatamente, nuove ricerche suggeriscono che la cannabis medica con contenuti di THC e CBD può offrire un sollievo rapido da questa malattia cronica.

CAPIRE LE EMICRANIE

Il termine emicrania è spesso usato per descrivere qualsiasi tipo di mal di testa che sembra più intenso o duraturo rispetto a quello normale. L’emicrania è in realtà una condizione complessa che può risultare molto problematica sia per i pazienti, sia per i medici.

L’emicrania è meglio definita come una grave cefalea. Di solito causa dolori alla testa molto forti che sono descritti come “pulsanti” e tendono a influenzare solo un lato della testa. Gli attacchi emicranici sono comunemente accompagnati da altri sintomi, tra i quali:

  • Nausea
  • Vomito
  • Estrema sensibilità alla luce, al suono o agli odori
  • Disturbi visivi (noti come aura, spiegati più avanti)

Il dolore causato delle emicranie può durare da 4 a 72 ore, e per alcuni pazienti può essere debilitante fino al punto da impedire la normale attività quotidiana come il lavoro o lo studio.

CAUSE E FATTORI CHE INNESCANO LE EMICRANIE

Le cause dell’emicrania non sono note. Tuttavia, i professionisti medici suggeriscono generalmente che questa condizione è causata da una complessa combinazione di fattori genetici e ambientali. Le cause possono anche essere associate a diverse condizioni mentali, tra cui la depressione, l’ansia e il disturbo bipolare.

Inoltre, le ricerche più recenti suggeriscono che le emicranie possono anche essere causate da cambiamenti nel tronco encefalico e nelle sue interazioni con il nervo trigemino, un canale di trasmissione degli stimoli motori e del dolore situato vicino alla tempia.

Uno squilibrio chimico nel cervello, in particolare una riduzione dei livelli di serotonina (un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nella gestione del dolore), può anche essere un fattore di insorgenza di emicranie. I ricercatori hanno osservato, ad esempio, che i livelli di serotonina diminuiscono durante un attacco di emicrania. Questo può portare il nervo trigemino a rilasciare una varietà di neuropeptidi che in ultima analisi causano il tipico dolore associato ad una emicrania.

Molti pazienti notano alcuni fattori che possono innescare un attacco di emicrania. Gli attivatori di emicrania più comuni comprendono:

  • Cambiamenti ormonali.
  • Alcuni cibi, bevande e additivi.
  • Stress.
  • Stimoli sensoriali come luci luminose e rumori forti.
  • Forti odori (come profumi, odore di vernice e fumo).
  • Cambiamenti nei ritmi del sonno.
  • Esercizio fisico intenso (come sport o attività sessuale) o stanchezza.
  • Cambiamenti ambientali, come le variazioni climatiche o una maggiore pressione barometrica.
  • Alcuni farmaci come i contraccettivi orali e i vasodilatatori.
  • LE 4 FASI DI UNA EMICRANIA

Un’emicrania si manifesta di solito in 4 fasi:

  • Prodromi: alcuni pazienti possono avvertire alcuni sintomi fino a 24-48 ore prima di un attacco, segnalando quindi un’emicrania imminente. Questi sintomi comprendono costipazione, cambiamenti dell’umore, rigidità, voglia di cibo, sbadigli frequenti e una maggiore sete o necessità di urinare.
  • Aura: questa fase può verificarsi prima o durante di un’emicrania e tende ad influenzare circa il 15% delle persone affette da questa malattia. Durante la fase aura di un’emicrania, i pazienti possono accusare disturbi visivi come il vedere forme, macchie luminose o lampi di luce, o anche la perdita visiva temporanea. Alcuni pazienti possono anche provare disturbi sensoriali e motori, come formicolio, debolezza o intorpidimento degli arti o di altre parti del corpo, provare fastidio per i rumori o la musica, o persino difficoltà nel parlare.
  • Attacco: questo è il momento in cui il dolore fisico e gli altri sintomi di un attacco di emicrania colpiscono maggiormente. Un attacco di emicrania può durare fino a 72 ore.
  • Postumi: questa è la fase finale di un’emicrania e può essere accompagnata da sintomi come vertigini, confusione, alterazioni dell’umore, debolezza e stanchezza, sensibilità alla luce e ai suoni.

DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE EMICRANIE

Le emicranie vengono di solito diagnosticate senza la necessità di test o analisi. Ai pazienti viene generalmente diagnosticata una emicrania dopo che hanno sperimentato:

  • 5 o più attacchi senza aura o 2 attacchi con aura.
  • Attacchi che durano da 4 a 72 ore.
  • Almeno due dei seguenti sintomi: dolore pulsante, dolore da moderato a grave, dolore che colpisce una metà della testa e dolore che peggiora dopo l’attività fisica.
  • Uno o più dei seguenti sintomi: nausea, vomito, fotofobia e fonofobia.

Si cerca solitamente di prevenire le emicranie piuttosto che trattarle. La prevenzione può prevedere l’uso di farmaci come l’ibuprofene, gli integratori alimentari, i cambiamenti nello stile di vita e, in alcuni casi, anche interventi chirurgici. I farmaci sono considerati più efficaci quando vengono utilizzati fin dai primi momenti di un attacco. Pazienti e i medici devono però evitare l’uso eccessivo di medicine che possono portare a mal di testa da eccesso di utilizzo, arrivando persino ad aumentare frequenza e intensità dei mal di testa.

CANNABIS ED EMICRANIA: COSA DICE LA SCIENZA?

Nuove ricerche suggeriscono che la cannabis può svolgere un ruolo importante nella prevenzione delle emicranie.

Al 3°congresso della European Academy of Neurology, uno studio ha reso noto che una medicina derivata dalla cannabis contenente CBD e THC ha contribuito a ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania.

Lo studio comprendeva 127 pazienti affetti da emicrania cronica e mal di testa a grappoli, una condizione correlata all’emicrania e caratterizzata da frequenti e gravi mal di testa che colpiscono un lato, in particolare l’area vicino agli occhi.

I ricercatori hanno fornito ai pazienti un farmaco che combina THC, il composto psicoattivo primario nella cannabis e CBD, un cannabinoide non psicoattivo. Queste molecole costituiscono il centro della ricerca sulla cannabis e delle proprietà medicinali di questa pianta.

La prima fase dello studio si è concentrata sui pazienti affetti da emicrania, che hanno ricevuto il farmaco a diverse dosi giornaliere per 3 mesi. La seconda fase della ricerca ha riguardato sia i pazienti con emicrania sia con gravi problemi di cefalea. Ai pazienti affetti da emicrania è stato somministrato il farmaco con THC e CBD, oppure 25 milligrammi di amitriptilina, un farmaco antidepressivo spesso usato per trattare le emicranie. Ai pazienti che soffrivano di mal di testa a grappoli è stato somministrato lo stesso farmaco con THC e CBD oppure 80 milligrammi di verapamil, un farmaco di solito prescritto contro le emicranie a grappoli.

Entrambe le fasi della sperimentazione hanno prodotto risultati promettenti. La prima fase ha rivelato che una dose di 200mg di THC e CBD aiutato a ridurre il dolore delle emicranie fino al 55%.

La seconda fase ha invece dimostrato che il farmaco derivato dalla cannabis ha ridotto la frequenza degli attacchi di emicrania del 40,4% e ha ridotto il dolore di un singolo attacco fino al 43,5%.

Questi risultati erano leggermente migliori rispetto a quelli del farmaco convenzionale contro l’emicrania, che ha abbassato la frequenza degli attacchi del 40,1%. I ricercatori hanno osservato che i farmaci derivanti dalla pianta di cannabis avevano un minore effetto collaterale rispetto ai farmaci convenzionali. I pazienti che avevano assunto il farmaco a base di THC e CBD sperimentavano generalmente meno effetti negativi, come dolori allo stomaco e colite.

Nel 2016, uno studio della Skaggs School of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences all’Università del Colorado ha trovato risultati simili. Invece di concentrarsi su un farmaco derivato da cannabis, questo studio si è focalizzato sugli effetti della cannabis inalata e ingerita dai pazienti affetti da emicrania.

Questa ricerca ha analizzato i rapporti provenienti da 121 pazienti affetti da emicrania, riscontrando nel complesso risultati molto promettenti per la cannabis come trattamento e prevenzione delle emicranie.

Lo studio ha riscontrato che:

  • Il numero medio di emicranie è diminuito da 10,4 al mese a 4,6.
  • Almeno il 40% dei soggetti ha riportato effetti positivi.
  • Il 19,8% dei soggetti ha sostenuto che la marijuana medica li ha aiutati a prevenire le emicranie.
  • L’11,6% dei soggetti ha riferito che la cannabis ha interrotto il mal di testa causato dell’emicrania.
  • Circa l’85% dei soggetti ha riferito di avere meno emicranie al mese con la cannabis.
  • Circa il 12% non ha visto cambiamenti nella frequenza dell’emicrania con la cannabis.
  • Solo il 2% ha registrato un aumento della frequenza dell’emicrania. Come previsto, lo studio ha rilevato che l’inalazione forniva il sollievo più rapido e più efficace delle emicranie.

Purtroppo la cannabis ingerita ha impiegato troppo tempo per fornire sollievo e ha dimostrato maggiori probabilità di generare effetti collaterali indesiderati, come sonnolenza o eccessiva euforia.

LA CANNABIS E IL FUTURO NEL TRATTAMENTO E NELLA GESTIONE DELLE EMICRANIE

Sfortunatamente nessuno degli studi sopra citati è stato in grado di dimostrare come la cannabis riesce a ridurre la gravità e la frequenza degli attacchi di emicrania. Speriamo che la futura ricerca approfondirà questo argomento e che ricercatori e medici possano scoprire quali cannabinoidi sono più utili nella gestione dell’emicrania, e come possono offrire nuovi farmaci e nuovi metodi di trattamento.

Nota: Abbiamo preso le massime precauzioni nel scrivere questo articolo. Detto ciò, per favore, prendete nota del fatto che noi non siamo medici professionisti o di qualsiasi tipo. Cannabis.info è un sito di news rigorosamente informative. Il suo contenuto non è inteso per essere utilizzato come consiglio medico professionale di diagnosi o terapia.
Fonte: Cannabis.info

Approfondimenti: 

http://www.cannabisterapeutica.info/2017/09/01/cannabinoidi-per-prevenire-lemicrania-e-ridurre-il-dolore-di-oltre-il-40

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/01/18/news/_cannabis_contro_l_emicrania_riduce_gli_attacchi_-131535902/